« sinistra | Pagina Principale | televisione »
09/11/2009
Pirati e P2P
[...] Eppure, un recente studio britannico sembra aver messo in luce un lato particolarmente onesto degli habitué del P2P: molti di questi spenderebbero più di ogni altro nel settore musicale, in dischi, t-shirt e concerti. L'indagine è stata commissionata da Demos, think tank con base a Londra, per comprendere meglio le abitudini di un campione di circa mille consumatori del web tra i 16 e i 50 anni d'età.
Si è scoperto che il 10 per cento degli intervistati ha ammesso di scaricare file musicali illegalmente, ma allo stesso tempo di acquistare beni e servizi legati alla musica per un valore medio di circa 77 sterline l'anno (110 euro). Sorpresa, si tratta di una cifra maggiore (di 33 sterline per la precisione) di quella spesa annualmente da chiunque eviti accuratamente di attingere canzoni e video dai torrentisti di tutto il mondo. [...]
24/10/2009
Coleotteri telecomandati
"Un gruppo di ricercatori dell'Università della California a Berkeley [...] è riuscito a impiantare dei sistemi di stimolazione neuromuscolare in alcuni coleotteri, così da controllarne da remoto il vol [...] sugli insetti sono stati impiantati micro-stimolatori, micro-batteria e micro-ricevente quando erano ancora allo stato pupale. Successivamente, una volta raggiunta la forma adulta, sono stati in grado di stimolarne il cervello in modo da indurli a prendere il volo e dirigersi dove desideravano"
24/09/2009
Pirati!
[...] Un giornalista del “The Mirror” ha condotto un’inchiesta sui costi delle promozioni antipirateria e della lotta contro il file sharing, arrivando alla conclusione che la guerra contro il P2P costa più dei danni economici causati nei confronti delle etichette discografiche [...] (www.downloadblog.it )
Modificato: 24/09/2009 22:33
Tags: diritti, economia, internet, tecnologia
Segnalami con una email
|
13/11/2007
02/10/2007
Petizione sul dirittto d'autore
Segnalo questo post di Punto Informatico che rimanda a una interessante petizione:
Un decalogo per riformare il diritto d'autore e dare nuovi equilibri a tutto quello che va dalla SIAE al P2P, dal diritto di panorama ai watermark, dal fair use al DRM: c'è tutto questo nella lettera aperta al Presidente della Commissione per la revisione della legge sul diritto d'autore firmata da esponenti di associazioni e organizzazioni che da lungo tempo operano in rete. [...] Tra i firmatari della petizione e sostenitori della lettera si trovano, non a caso, persone che fanno parte o sostengono realtà come Wikimedia Italia o il Partito Pirata, attivisti di hacklab e Linux User Group, giuristi come Andrea Lisi o Massimo Melica e altri ancora
La petizione, però, è appena partita e perché sia presa in seria considerazione - avvertono i promotori - deve attirare il più alto numero possibile di adesioni.
Potete firmare la petizione qui.
17/04/2007
Api e cellulari
I campi elettromagnetici generati dai cellulari fanno perdere la strada alle api (punto-informatico.it).
HP obbliga a usare Vista
Su alcuni modelli HP la licenza prevede che non sia possibile disinstallare Vista...è possibile obbligare l'utente a tenersi un prodotto che non vuole? Possibile che sia illlegale per me installare su un PC regolarmente acquistato il software che più voglio? Da www.zeusnews.it.
22/11/2006
Pericoli dei passaporti elettronici
...fortemente voluti dagli USA e che creano più danni di quanti non ne risolvano: punto-informatico.it
18/11/2006
Pessimo antivirus
Ieri pensavo di avere un virus sul PC ed ho usato ClamWin antivirus per fare il check del mio HD (circa 30GB di roba): nessun virus trovato e 14 ore per finire il lavoro (nel frattempo il programma ha anche segnalato qualche errore in fase di esecuzione).
Ho riprovato con AVG Free Antivirus: stesso risultato in meno di 2 ore.
Non usate ClamWIn :-)
08/11/2006
Pagare due volte
Il 23 Gennaio 2006 il Consiglio dell'Unione Europea ha formalmente adottato la posizione comune sulla Direttiva Inspire, la quale stabilisce che i Dati Geografici raccolti dalle Agenzie Nazionali di Cartografiasul territorio europeo sono di proprietà di tali agenzie e non di proprietà pubblica.
Quindi, nonostante noi con le nostre tasse abbiamo pagato questi enti per raccogliere le mappe del territorio (che, per loro stessa natura dovrebbero comunque essere pubbliche) siamo costretti a pagare per averle. Vale la pena notare che in USA questo non succede: tutti i dati generati da ricerche/lavori pagati coi soldi pubblici sono pubblici (come dovrebbe essere).
Firmate la petizione!
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.5 License.