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Interessante articolo su Repubblica che fotografa la situazione dei neo laureati italiani, soprattutto il finale:
[...] a livello generale, l'Italia è uno dei paesi meno meritocratici d'Occidente.
"La differenza con gli altri paesi, quando si guarda alle carriere, è drammatica" dice il sociologo Antonio Schizzerotto. "Merito? Iniziativa individuale? All'estero, il 50 per cento dei giovani trova lavoro grazie al network di amici, parenti, conoscenti. Il resto ci riesce da solo. In Italia, è questa rete di sostegno a catapultare nel mondo del lavoro l'80 per cento dei giovani" sottolinea Giuseppe Roma, direttore generale del Censis. "E, quando entrano, si fermano". L'italiano entra in un ufficio o in una fabbrica in una casella (spesso mediamente più elevata di quella che sarebbe all'estero) e poi si muove, al massimo. una casella più su. "Il 90 per cento dei laureati - dice Schizzerotto - comincia e finisce come impiegato di concetto".
Il sociologo Ivano Bison ha studiato le carriere degli italiani. Dieci anni dopo l'ingresso nel mondo del lavoro, l'85 per cento degli impiegati è ancora impiegato e l'80 per cento degli operai è rimasto operaio: solo il 10 per cento è riuscito a diventare impiegato. Meno di un quarto degli operai non qualificati ha raggiunto la casella di operaio qualificato. In totale, due terzi degli intervistati, dieci anni dopo stanno esattamente al punto in cui avevano iniziato. Progressi? Zero: fra i nati dopo la guerra e quelli nati negli anni '70 nulla sembra cambiato.
www.repubblica.it
[...] a livello generale, l'Italia è uno dei paesi meno meritocratici d'Occidente.
"La differenza con gli altri paesi, quando si guarda alle carriere, è drammatica" dice il sociologo Antonio Schizzerotto. "Merito? Iniziativa individuale? All'estero, il 50 per cento dei giovani trova lavoro grazie al network di amici, parenti, conoscenti. Il resto ci riesce da solo. In Italia, è questa rete di sostegno a catapultare nel mondo del lavoro l'80 per cento dei giovani" sottolinea Giuseppe Roma, direttore generale del Censis. "E, quando entrano, si fermano". L'italiano entra in un ufficio o in una fabbrica in una casella (spesso mediamente più elevata di quella che sarebbe all'estero) e poi si muove, al massimo. una casella più su. "Il 90 per cento dei laureati - dice Schizzerotto - comincia e finisce come impiegato di concetto".
Il sociologo Ivano Bison ha studiato le carriere degli italiani. Dieci anni dopo l'ingresso nel mondo del lavoro, l'85 per cento degli impiegati è ancora impiegato e l'80 per cento degli operai è rimasto operaio: solo il 10 per cento è riuscito a diventare impiegato. Meno di un quarto degli operai non qualificati ha raggiunto la casella di operaio qualificato. In totale, due terzi degli intervistati, dieci anni dopo stanno esattamente al punto in cui avevano iniziato. Progressi? Zero: fra i nati dopo la guerra e quelli nati negli anni '70 nulla sembra cambiato.
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