martedì, luglio 04, 2006

Esportando la democrazia...

[...] La ragazza irachena stuprata e poi uccisa lo scorso marzo da soldati Usa a Mahmudiyah, a sud di Bagdad, si chiamava Abeer Qasim Hamza e aveva 15 anni. Il Washington Post ha riportato la testimonianza di un vicino di casa della vittima, Omar Janabi. "I militari americani separarono la quindicenne dalla madre, dal padre e dalla sorella piu' piccola, quindi la violentarono e la uccisero". "Prima di lasciare la casa - ha raccontato Janabi - i soldati Usa uccisero gli altri tre membri della sua famiglia, quindi cercarono di dare fuoco al corpo di Abeer". Due militari del plotone Usa coinvolto hanno confessato lo stupro, attribuito inizialmente alla violenza interconfessionale.

Certo, son le solite mele marcie.....

martedì, novembre 08, 2005

Chi ha le armi di distruzione di massa?

Dopo aver convinto gli Irakeni alla democrazia con le torture (vedi Abu Ghraib), gli Amricani non esitano ad usare le bombe al fosforo per sconfiggere le ultime sacche di resistenza, bruciando vivi i civili, compresi donne e bambini:

[...] In pratica è stato usato come arma chimica nella città ribelle irachena di Falluja. E non solo contro combattenti e guerriglieri, ma contro civili inermi. Gli americani si sarebbero resi responsabili di una strage con armi non convenzionali, la stessa accusa di cui deve rispondere l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein [...] L'inchiesta di Rai News 24, Fallujah. La strage nascosta, in onda domani su Rai3, presenta, oltre alle testimonianze di militari statunitensi che hanno combattuto in Iraq, quelle di abitanti di Fallujah. "Una pioggia di fuoco è scesa sulla città, la gente colpita da queste sostanze di diverso colore ha cominciato a bruciare, abbiamo trovato gente morta con strane ferite, i corpi bruciati e i vestiti intatti", racconta Mohamad Tareq al Deraji, biologo di Falluja. [...]

L'articolo completo su www.repubblica.it

lunedì, ottobre 24, 2005

Il processo per i fatti di Bolzaneto a rischio

Davide ci segnala:

Si apre oggi a Genova il processo contro quarantacinque
persone – tra cui poliziotti, carabinieri, medici e
infermieri – accusate di violenze contro i manifestanti che
nel luglio del 2001, durante il G8 di Genova, furono portati
nella caserma di Bolzaneto. Dai documenti del tribunale che
il Guardian ha potuto visionare risulta che un poliziotto
ha testimoniato contro alcuni suoi colleghi dichiarando che
"picchiavano i ragazzi come fossero bestie". Molte delle
vittime erano cittadini britannici. Gli imputati respingono
ogni accusa. Anche se fossero giudicati colpevoli, appare
sempre più probabile che non saranno puniti: il governo
italiano, infatti, si appresta ad approvare un disegno di
legge che riduce i tempi di prescrizione per molti reati.
Secondo l'opposizione si tratta di una legge fatta
appositamente per sottrarre alla giustizia l'ex avvocato di
Silvio Berlusconi, Cesare Previti, coinvolto in altri
processi.


The Guardian [in inglese]

mercoledì, ottobre 05, 2005

Ancora contro il monopolio INTEL

La AMD accusa Intel di aver scritto i propri compilatori in modo da inserire nei programmi generati del codice lento ed inefficiente da usare quando il progrmma gira sotto AMD: www.amd.com

Libri scolastici e conflitto di interessi

Un bell'editoriale che spiega come la lunga mano di Berlusconi si sia insinuata anche nel mercato dei testi scolastici, complici le poste italiane: www.corriere.it

martedì, settembre 27, 2005

Delfini killer in libertà

Gli Americani addestrano i delfini per ammazzare "i terroristi" che tentano un attacco subcqueo (o meglio, per stordire, dato che i delfini sono armati con una pistola che spara un ago soporifero). La cosa è stata coperta dal segreto, per evitare le proteste degli animalisti.

Adesso, con l'uragano Katrina, i delfii sono scappati e possono girare, ancora armati, per il Golfo del Messico.

Surfisti e nuotatori sono avvisati: observer.guardian.co.uk (in inglese).

giovedì, settembre 15, 2005

Carta canta....

Un interessante articolo del Corriere della Sera evidenzia tutti gli slalom ideologici della destra che da paladino del maggioritario è passata al tentativo di fare una legge proprozionle ad hoc per pararsi il c..o.

A onor del vero c'è da dire che almeno (parte) della base di FI si sta ribellando: date un occhio a Spazio Azzurro.

mercoledì, settembre 14, 2005

Pur di salvare la poltrona

Berlusconi è fiducioso sulla possibilità di arrivare all'approvazione della riforma elettorale in senso proporzionale proposta dalla Casa delle libertà e conta anche sull'"interesse" che può suscitare nelle file dell'opposizione. I giornalisti gli hanno chiesto se vi siano i margini per varare la riforma nell'ultimo scorcio di legislatura, e il premier ha risposto:"Penso di sì, si può lavorare di notte, di sabato, di domenica, dipende se nella maggioranza c'è un accordo. E penso che possa interessare due partiti dell'opposizione".

Con tutti i problemi che abbiamo in Italia, il governo lavora di notte pur di cambiare legge elettorale e salvare qualche poltrona in vista della prossima batosta elettorale. Naturalmente, mentre di notte lavorano alla legge elettorale, il giorno lo passano a cambiare la legge sulle intercettazioni, per permettere a Fazio di fare i suoi intrallazzi senza pericolo di essere disturbato.

E alla finanziaria ci devo pensare io?

Medium ed indagini

In questi giorni i giornalisti si sono abbuffati con la notizia che una medium, Maria Rosa Busi, avrebbe trovato il corpo di Chiara Bariffi, scomparsa alla fine del 2002, in fondo al lago d'Iseo:

Io e mio marito ci siamo rivolti a varie trasmissioni, abbiamo verificato di persona le varie segnalazioni, chi diceva che nostra figlia fosse a Venezia, chi fosse andata via con qualcuno [...] Una giornalista ci ha suggerito di sentire la signora Busi, perché ne era rimasta impressionata. E ci abbiamo provato. L'abbiamo sentita, le abbiamo mandato una fotografia di nostra figlia e lei ci ha chiesto se il lunedì di Pasqua poteva venire qui. "E' nel lago", ha detto, e siamo andati dai carabinieri [...] è la stessa medium a convincere gli uomini del soccorso a darsi da fare senza più aspettare i carabinieri o i magistrati. Sono diventati amici suoi, o in qualche modo si fidano di lei, da quando ha recuperato altri due cadaveri in fondo al lago d'Iseo. Ieri la seguono e, prima delle urla e dei complimenti, c'è stato un lungo silenzio: l'auto era laggiù, oltre 100 metri di profondità.


Detta così sembra che la medium abbia guidato a colpo sicuro i carabinieri sul luogo del ritrovamento, luogo non preso in considerazione da nessuno. In realtà le cose non stanno proprio così come potete approfondire su www.cicap.org.

Spazio ai giovani?!

È di questi giorni la notizia che il rapporto della Banca Mondiale sulla facilità di iniziare una nuova attività ci declassa al 70 posto (eravamo fra i primi 40 un anno fa).

Giusto per dare un'idea della gravità della situazione, basta dire che le prime tre sono Nuova Zelanda, Singapore e USA, altri paesi dell'UE seguono a ruota (l'Inghilterra è al 9, Lituania ed Estonia al 14 e 15, Germania al 19, Spagna al 30 e Francia al 44); paesi considerati "sottosviluppati" ci superano (Malesia al 21, Cile al 25, Nambia al 33, Botswana al 40, Bangladesh al 65, Zambia e Kenia al 67 e 68).

Quali sono i motivi di tale situazione? Ecco i principali:

1) Tasse:

Un imprenditore impiega mediamente 360 ore per pagare le tasse (contro le 192 della media europea). Le tasse ammontano al 59.8% del ricavato (contro il 46.1% della media europea).

Aprire un'attività costa più del doppio che negli altri paesi.

Ottenere i necessari permessi per iniziare un'attività richiede in media 284 giorni, contro i 14 della media europea, i costi sono 10 volte maggiori che per gli altri paesi.

Licenziare od assumere costa una volta e mezza più che negli altri paesi.

2) Licenziare ed assumere: Anche se licenziare qualcuno presenta le stesse difficoltà che per gli altri paesi, paradossalmente in Italia risulta, a causa delle leggi vigenti, più difficile assumere qualcuno, inoltre c'è una maggiore rigidità nel rapporto di lavoro (anche se ormai lo scempio della legge Biagi dovrebbe aver risolto il problema).

3) Scarsa protezione degli investitori: grazie alle leggi su misura di Berlusconi in Italia è praticamente impossibile che gli amministratori vengano condannati per comportamenti fraudolenti.

4) Difficoltà ad esportare: L'Italia è al 90 posto per la facilità con cui una azienda può esportare i propri prodotti (il famoso Made in Italy nel mondo), gli USA sono al 17 e la Cina al 48. In pratica è molto più semplice per i nostri concorrenti esportare che per noi.

5) Cause lagali: far rispettare un contratto significa perdere mediamente 1390 giorni di tempo (quasi 4 anni) contro i 232 della media europea. I costi per cause legali sono quasi doppi.

6) Tutela di chi chiede un prestito: nonostante le informazioni sullo stato creditizio di chi chiede soldi siamo migliori che negli altri paesi (quindi più sicurezza per le banche), chi chiede un prestito è molto meno tutelato delle controparti europee.

In pratica la situazione può essere riassunta in: troppe tasse e leggi fatte per tutelare le banche e i bancarottieri...